Gemelli Emanuele
Gemelli da polso circolari, leggermente bombati, in argento 925 con lavorazione guilloché e smalto vitreo trasparente Blue e verde. Al centro due diamanti bianchi per carati 0,02 complessivi. Questi gemelli sono dotati di una chiusura a scatto con barra a T, che ne facilita l'uso e li assicura alla camicia.
Argento
Metallo duttile e malleabile, poco più duro dell’oro, l’argento è menzionato addirittura in alcuni testi risalenti al 3000 a.C. Il termine argento deriva da un termine greco e significa “splendente, candido, bianco”, in relazione al suo colore. La lega utilizzata in gioielleria è generalmente 925/1000 e per gli oggetti, storicamente in Italia si è utilizzata la lega 800/1000.
Rodio
Con il termine “rodiato” ci si riferisce alla rodiatura, cioè ad un procedimento di placcatura al rodio a cui viene sottoposto il gioiello. Il rodio è un metallo nobile, bianco brillante. In gioielleria lo si usa per conferire maggiore resistenza e brillantezza ad un gioiello. Quando si desidera procedere alla rodiatura di un gioiello quest’ultimo viene placcato, cioè ricoperto, con uno strato di rodio. Il gioiello viene sottoposto ad un bagno nel metallo fuso servendosi anche dell’elettricità (procedimento galvanico). Tale operazione può essere eseguita su diversi metalli: sul platino, sull’oro bianco e sull’argento.
Diamante
Il suo nome deriva dal greco “Adamas” che significa “indomabile” per via della sua estrema durezza. Il diamante è il minerale di origine naturale più duro che si conosca, la sua durezza Mohs è pari a 10. Resistendo molto bene all’usura, il diamante è adatto ad essere indossato quotidianamente e di conseguenza è ampiamente utilizzato nella gioielleria. La rarità e l’eccezionale lucentezza del diamante lo rendono la pietra più preziosa al mondo ed il simbolo assoluto dell’amore eterno. Il diamante si declina in diverse tinte, da quello bianco più celebre, anche detto “incolore”, a quelli “fancy” che vanno dal giallo al rosa, nero, champagne... La qualità di un diamante dipende dalla perfetta combinazione di quattro criteri: colore, taglio, purezza e caratura che si coniugano all’infinito per fare di ogni pietra una gemma unica. Il taglio dei diamanti grezzi per trasformarli in gemme da gioielleria è un’operazione delicata. La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, denominata a brillante, considerata la migliore in quanto è quella che meglio esalta le caratteristiche di rifrazione della luce.